E' di questi giorni la notizia che ad un ragazzo Down di origine columbiana, al compimento del suo diciottesimo anno di età, è stata negata la possibilità di acquisire la cittadinanzia italiana. Di origine albanese, figlio di immigrati regolari residenti in Italia da molti anni, la legge n. 91 del 1992 non lo considera idoneo a presentare la richiesta. ''Il nodo del problema sta nel giuramento, passaggio imprescindibile quando si vuole ottenere la cittadinanza: chi ha una qualunque disabilità mentale viene considerato incapace di intendere e di volere e, dunque, di chiedere in modo consapevole di diventare cittadino italiano" (Mascia Salvatore, responsabile dell'ufficio legale del portale online stranieriinitalia.it).
"Il Coordinamento Down Lombardia, organizzazione cui aderiscono le principali associazioni di familiari e di persone con la sindrome di Down che operano sul territorio lombardo," tra cui AIPD Bergamo, "manifesta il suo totale disappunto per l'automatica presunzione di incapacità per le persone con sindrome di Down in quanto derivanti da una cultura basata su pregiudizi e stereotipi che si riteneva ormai superata."
"..è inaccettabile che le persone con sindrome di Down siano ritenute in generale incapaci di intendere di volere per poter prestare il giuramento previsto dalla normativa vigente."
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Dal sito del Coordinamento Nazionale associazioni persone Down